Roma, Italia, 10 ottobre 2016.
Lettera Circolare 4/2016
Lettera circolare a 300 anni dalla morte di San Luigi Maria di Monfort
Cari Padri, Fratelli e Seminaristi,
Nell’articolo 4 delle nostre Costituzioni, che tratta del carisma proprio dell’Istituto, ci professiamo come “essenzialmente missionari e mariani” e affermiamo che vogliamo lavorare “con la massima docilità allo Spirito Santo e nell’impronta di Maria” “per estendere l’Incarnazione in tutte le cose, con un quarto voto di schiavitù mariana secondo S. Luigi Maria da Montfort”.
Tale affermazione si converte in un elemento essenziale e non negoziabile per il nostro Istituto. Pertanto, come il nostro Fondatore, P. Buela, in maniera molto azzeccata, ci fa notare, è qualcosa che “non si può perdere senza grave danno per il nostro carisma”, e che si converte, inoltre, in “fonte perenne di fecondità soprannaturale per la nostra piccola Famiglia Religiosa”. Entrambe le affermazioni sono molto importanti.
Tanto è vero che, la nostra spiritualità “che vuole essere del Verbo Incarnato” vuole “caratterizzarsi, in modo speciale” per la consacrazione a Maria in “‘materna schiavitù d’amore’ secondo il modo ammirevole esposto da San Luigi Maria Grignon di Monfort” nel professare il nostro quarto voto, “in modo che tutta la nostra vita sia marianizzata”.
E così, nel codice fondamentale della nostra spiritualità affermiamo: “Non Gesù o Maria; non Maria o Gesù. Né Gesù senza Maria; né Maria senza Gesù. Non solo Gesù, anche Maria; non solo Maria, anche Gesù. Sempre Gesù e Maria; sempre Maria e Gesù. A Maria per Gesù: Ecco la tua Madre (Gv 19,27). A Gesù per Maria: Fate quello che vi dirà (Gv 2,5). Tutto per mezzo di Gesù e di Maria; con Gesù e con Maria; in Gesù e in Maria; per Gesù e per Maria. Infine, semplicemente: Gesù e Maria; Maria e Gesù. E per Cristo, al Padre, nello Spirito Santo”.
Per tutto questo, e in maniera particolare, perché in questo anno 2016 si commemora il 300° anniversario dalla morte di quel gigante apostolo della Madre di Dio che fu San Luigi Maria Grignon di Montfort vorrei, in questa lettera circolare, sottoporre alla considerazione di tutti, in primo luogo, il magnifico esempio che lui ci diede “apostolo autentico degli ultimi tempi” e poi dire qualcosa sul grande obbligo che abbiamo, come religiosi dell’Istituto del Verbo Incarnato, di vivere con lo stesso spirito con cui visse lui, cioè, in “totale consegna a Maria per meglio servire Gesù Cristo”.
1. San Luigi Maria, un apostolo formato da Maria.
A San Luigi Maria “in modo particolare gli si erano scolpite nell’anima tre lettere: ‘più!’. […] San Luigi Maria fu un autentico magnanimo perché ‘orientò la sua anima ad atti grandi’ … preoccupandosi delle cose grandi… ‘realizzando opere grandi in tutta la sua virtù’”.
Sia per il suo ardente zelo missionario, per la sua predicazione saggia e accesa, per la sua preferenza per i poveri, per la prolifera eredità spirituale che lasciò plasmata nei suoi scritti, o per il suo “amore ardente a Cristo”, la vita di questo “apostolo della Verità Divina” – come lo chiamò Pio XII – è esemplare, da qualunque aspetto se la consideri.
Tuttavia, si distaccano al di sopra di tutto “come due poli della vita e dell’apostolato di Montfort” la sua passione per “la Croce di Gesù e la Madre di Gesù”.
Vorrei in primo luogo e in maniera molto breve, ricordarlo in questo anniversario e in questa Lettera Circolare segnalando alcuni eventi della sua vita che lo resero singolare sotto l’augusto titolo di vero figlio di Maria, alla quale si gloriava di appartenere come suo schiavo.
Essendo ancora seminarista e in mezzo a un secolo che “contrapponeva la devozione a Maria con il culto dovuto a Dio e al Verbo Incarnato, Gesù Cristo”, la sua devozione a Maria Santissima trovò un ambiente propizio per crescere e radicarsi nel Piccolo Seminario di San Sulpizio, dove il santo si dedicò pienamente alle pratiche di devozione mariana.
“Sensibile alle obiezioni dei suoi compagni seminaristi – che gli rimproveravano il fatto di fare della Santissima Vergine una divinità, o di ricordare o amare più la Madre che il Figlio–” lungi dall’allontanarsi dalla devozione a Maria, lui si preoccupava di dare fondamenti teologici al suo ‘amore innato di Maria’”.
E fu così che, dopo aver letto tutti i libri della biblioteca del seminario che trattavano della Santissima Vergine, propose, con una grande convinzione, al Superiore Generale di San Sulpizio di cambiare la formula di ‘schiavi di Maria’ per quella di ‘schiavi di Gesù in Maria’.
In questo senso San Giovanni Paolo II affermava: “San Luigi Maria ci sorprende anzitutto per la sua spiritualità teocentrica… La persona di Cristo domina il suo pensiero”. Poiché comprendeva che “se dunque stabiliamo una solida devozione alla santissima Vergine è solo per stabilire più perfettamente quella verso Gesù Cristo e per indicare un mezzo facile e sicuro per trovarlo”.
Il 5 giugno del 1700, a 27 anni, fu ordinato sacerdote. Nei suoi 16 anni di ministero sacerdotale ebbe sempre il desiderio di portare una “vita nascosta” e di “andare in maniera povera e semplice, a insegnare il catechismo ai poveri della campagna, ed eccitare i peccatori alla devozione verso la Santissima Vergine”. Tra l’altro già dall’inizio sognava di fondare a questo scopo “una piccola compagnia di buoni sacerdoti che esercitassero quel lavoro insieme sotto lo stendardo e la protezione della Santissima Vergine”.
San Luigi Maria Grignon di Montfort “in maniera particolare, mostrò la grandezza della sua anima nelle tribolazioni e difficoltà, che furono molte e grandi”. Ma continuò sempre avanti perché lui stesso ricordava a sua sorella “è una verità infallibile e un assioma eterno, così certo come l’esistenza di un solo Dio […] che bisogna cercare prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta . […] Per questo se mettiamo in pratica la prima parte della sentenza, Dio, che è infinitamente fedele, realizzerà la seconda. Cioè, che, se tu servi Dio e la sua Santissima Madre con fedeltà, non di mancherà nulla in questo mondo né nell’altro”.
Per questa ragione anche San Giovanni Paolo II ebbe a dire di lui: “Povero tra i poveri, profondamente integrato nella Chiesa nonostante le incomprensioni incontrate, san Luigi Maria ha scelto come motto queste semplici parole: Dio solo. Cantava: ‘Dio solo è la tenerezza, Dio solo è il mio sostegno, Dio solo è tutto il mio bene, vita e ricchezza’. In lui, l’amore per Dio era totale. Con Dio e per Dio andava verso gli altri e camminava sulle strade della missione. Sempre cosciente della presenza di Gesù e di Maria… La sua azione e la sua parola avevano l’unico scopo di invitare alla conversione e far vivere di Dio”.
Questo “missionario del Vangelo, infiammato dall’amore di Gesù e della sua santa Madre, seppe affascinare le folle, portandole all’amore di Cristo Redentore contemplato sulla Croce” dedicandosi con grande zelo alla predicazione di missioni popolari. E benché le sue opere [terminarono] in un apparente fracasso, “fu un missionario straordinariamente luminoso”.
L’ideale sacerdotale di San Luigi Maria si può dedurre da ciò che lui stesso chiedeva al Verbo Incarnato nella sua “Preghiera infuocata”: “sacerdoti liberi con la tua libertà, svincolati da tutto”, “Uomini totalmente dedicati a te per amore e disponibili al tuo volere” […] “con il bastone della croce e la fionda del rosario”, “uomini sempre disponibili”, “veri figli di Maria”, “veri servi della Santissima Vergine, che […] andranno dappertutto con la torcia luminosa e ardente del santo Vangelo nella bocca e il rosario in mano […] e che per mezzo di una vera devozione a Maria […] schiacceranno la testa dell’antico serpente dovunque andranno”. E sicuramente, come diceva bene di lui San Giovanni Paolo II, “visse in totale fedeltà a questa vocazione”.
Il gran segreto del Santo e la fonte stessa del suo impulso apostolico per guadagnare anime per Gesù Cristo fu, senza dubbio, la devozione a Maria Santissima. Convinto che “per mezzo della ss. Vergine Maria Gesù Cristo venne nel mondo, ancora per mezzo di lei deve regnare nel mondo”, scrisse il “Trattato della Vera devozione a Maria”. Propose pertanto la Consacrazione Totale a Gesù per Maria in condizione di schiavo totale di Maria, come mezzo efficacissimo per raggiungere la santità, seguendo le orme di Gesù Cristo che si assoggettò totalmente a Lei incarnandosi nel suo seno. Lui stesso lo spiegò quando scriveva: “Maria è il grande modello di Dio… A questo stampo non manca nessun lineamento della divinità: chiunque vi è gettato e si lascia maneggiare, riceve tutti i lineamenti di Gesù Cristo vero Dio.” E aggiunge: “Maria è un luogo santo, anzi il Santo dei santi, dove i santi si sono formati e modellati”.
Esortava tutti a entrare nello spirito della consacrazione, che non si riduce a mere pratiche esteriori, ma implica un “lasciarsi muovere in ogni azione dal suo spirito [di Maria]” perché, alla fine, “per dirlo in due parole, esse consistono nel compiere tutte le proprie azioni per mezzo di Maria, con Maria, in Maria e per Maria, per compierle più perfettamente per mezzo di Gesù, con Gesù, in Gesù e per Gesù”.
Durante gli ultimi anni della sua vita, instancabile nelle sue iniziative missionarie, creò anche scuole gratuite per bambini e bambine, e fondò la Compagnia di Maria e le Figlie della Sapienza.
Il 28 aprile 1716, con l’anima ricolma di umiltà, dopo qualche momento di lotta con il nemico infernale lo ascoltarono mentre diceva: “È inutile che m’insegui sto tra Gesù e Maria. Grazie a Dio e alla Vergine. Sono arrivato al termine della mia corsa: non peccherò più”. Aveva solo 16 anni di ministero sacerdotale e 43 anni di età.
2. La nostra responsabilità di vivere in questo spirito.
Noi “per grazia di Dio, per ispirazione della Vergine, ci consacriamo a Lei con un quarto voto secondo la lettera e lo spirito di San Luigi Maria Grignon di Montfort”.
Questo quarto voto –per noi, religiosi del Verbo Incarnato– implica, da una parte, consegnare coraggiosamente alla Madre di Dio, tutto ciò che siamo, tutto quanto abbiamo, “opere passate, presenti e future, e tutto quanto potremo avere nell’ordine della natura, della grazia o della gloria. E ciò senz’alcuna riserva […]. Per tutta l’eternità e senza pretendere né sperare altra ricompensa per la nostra offerta e il nostro servizio che l’onore di appartenere a Gesù Cristo per mezzo di Maria e in Maria”. Tutto, assolutamente, lo mettiamo nelle sue mani perché ci riconosciamo suoi schiavi d’amore. E d’altra parte, questa consacrazione sotto voto implica anche che “è nostro desiderio, e nostra intenzione esplicita marianizzare tutta la nostra vita, cioè, fare tutte le cose per Maria, con Maria, in Maria, e per Maria, così da poter fare tutto per Gesù, con Gesù, in Gesù e per Gesù… Entrando dentro quella corrente di vita misteriosa che fu quella che ci portò la nostra Madre del Cielo, [e] con Lei apprendere a dare gloria al nostro Padre celestiale per grazia dello Spirito Santo”.
In altre parole, la totale consacrazione a Gesù per Maria è un “programma di vita bello”, e permette a noi religiosi, la forma più perfetta di vivere i consigli evangelici. Poiché “consacrarsi alla Vergine è lasciarsi portare da essa fino al Cuore di Gesù finché non sia formato Cristo in noi”.
In tal modo la consacrazione “ci deve accompagnare durante tutta la vita” approfondendo sempre di più il senso della stessa e le conseguenze pratiche che ha per la vita di ognuno di noi nelle distinte circostanze nelle quali ci troviamo. Particolarmente attraverso lo studio e la lettura del bel libro del Trattato della Vera Devozione a Maria, e “rinnovando tutte le volte che sia necessario, perfino varie volte al giorno, la nostra consacrazione. Facendo così apprenderemo a essere sempre di più di Maria e allora potremo essere sempre di più di Gesù”. Lo stesso San Luigi Maria avvertiva questo: “Non è sufficiente che tu ti consacri totalmente a Maria una volta per sempre, e nemmeno che rinnovi la consacrazione ogni mese od ogni settimana. […] Bisogna entrare nello spirito di questa consacrazione, che ti colloca nell’attitudine di totale e assoluta disponibilità rispetto a Maria e per Essa a Gesù Cristo”. Perché “non saremo figli devoti, se non sapremo imitare le virtù della Madre”.
Siamo dunque, “apostoli della Consacrazione, ‘apostoli di Maria’”, sull’eloquentissimo esempio che abbiamo ricevuto da San Giovanni Paolo II, Padre Spirituale della nostra Famiglia Religiosa. Ammesso che la devozione mariana fa parte del contenuto essenziale dell’evangelizzazione. Seguiamo dunque, la lungimirante mozione di San Luigi Maria: “stando totalmente consacrato al suo servizio, conviene, dunque, che tu non rimanga ozioso, ma che attui come il buon servo e schiavo. Cioè, che, appoggiato sulla protezione della Vergine Maria, intraprenda e realizzi grandi imprese per questa augusta Sovrana”.
Per questo incoraggio a mettere in pratica le molte iniziative che l’amore alla Vergine ci suggerisca. Specialmente quelle dirette a onorarla e a promuovere e diffondere la Consacrazione Totale per così aumentare i veri devoti alla Madre del Verbo Incarnato prolungando il Regno di Cristo.
E benché siano diversi e di gran valore gli apostolati che in questo senso i nostri religiosi realizzano in tutte le parti del mondo, vorrei condividere con Voi qualcosa che – per grazia di Dio – abbiamo fatto nella nostra parrocchia Our Lady of Peace, in California; forse ad alcuni gli potrebbe servire da motivazione e aiuto. Lì, aiutati da laici abbiamo pianificato un programma per invitare le persone a consacrarsi totalmente a Gesù per Maria seguendo il metodo proposto da San Luigi Maria. Dopo una conferenza introduttoria che davamo normalmente il sabato precedente alla festa di San Giovanni Paolo II, gli consegnavamo il materiale per realizzare le preghiere e gli esercizi di pietà giornalieri. Seguivano altre cinque conferenze che davamo in inglese e in spagnolo con l’aiuto delle suore. 33 giorni prima della consacrazione che, normalmente facevamo per la festa di Cristo Re, al termine della Messa di mezzogiorno con quelli che vi potevano assistere, si pregava l’orazione di preparazione per la Consacrazione. Con la nostra proposta pensavamo di attrare circa duecento persone. La realtà fu, che il primo anno si consacrarono circa 3000 persone e l’anno seguente altre 4000 circa. Con l’aiuto di questi laici abbiamo creato una pagina web per mezzo della quale, la gente si può registrare e avere accesso alle conferenze date e al materiale distribuito (in inglese e spagnolo). Questa iniziativa si è convertita per molti di essi in un apostolato concreto che portano avanti con grande entusiasmo e generosità. Di fatto, loro stessi offrono a tutti noi missionari che ne possano aver bisogno, aiuto e materiale per portare a capo questo apostolato della Consacrazione Totale in altre parti del mondo.
Un’altra valida iniziativa, orientata a rivitalizzare lo spirito della nostra consacrazione per il voto, si è intrapresa recentemente nella Provincia “Nostra Signora di Loreto” (Italia), seguendo le indicazioni di San Luigi Maria, per prepararsi durante un mese a rinnovare annualmente la consegna alla Vergine Santissima.
Infine, carissimi tutti, voglia la Santissima Vergine continuare a benedire la nostra amata Famiglia Religiosa con veri figli suoi che con “fede coraggiosa intraprendano e portino a termine, senza vacillare, grandi cose per Dio e per la salvezza delle anime” e augurando a tutti apostolati mariani di molto frutto, vi saluto in Cristo, il Verbo Incarnato e la sua Santissima Madre,
P. Gustavo Nieto, IVE
Superiore Generale