Roma, 1 luglio 2019
Lettera Circolare 36/2019
Il Figlio di Dio è apparso (si è incarnato), per distruggere le opere del diavolo
Direttorio di Spiritualità, 32
Cari Padri, Fratelli, Seminaristi e Novizi:
“È necessario restaurare, integralmente, in Cristo, tutte le cose. Bisogna infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi, dominando per Cristo il mondo intero per ricapitolare tutte le cose in Cristo, quelle del cielo come quelle della terra”.
Questo paragrafo delle nostre Costituzioni che ci parla di una responsabilità specifica di restaurare tutte le cose facendo in modo che Cristo regni, ci parla anche dell’inevitabile confronto, che questo compito comporta, con i suoi nemici.
Chi sono questi nemici?
La Parola di Dio ci insegna che sono coloro i quali negano che il Verbo abbia assunto carne umana: ogni spirito che riconosce Gesù Cristo venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell’anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo.
Visto quindi che ci è proprio “non solo vivere noi la vita di Cristo cercando in tutto Dio, ma anche diffondere la vita di Cristo negli altri e informare con essa le culture degli uomini per elevare l’uomo”, ma senza ignorare che in questo impegno conviviamo con il nemico -come il grano e la zizzania- che è già nel mondo, ho voluto in questa lettera circolare sviluppare il meraviglioso fatto che Cristo con la sua morte e risurrezione ha sconfitto definitivamente tutti i suoi nemici. Ovvero, “essi non hanno più nessuna prospettiva né futuro al di là che la definitiva soppressione del loro potere e della loro condanna eterna”. Visto che proprio per questo il figlio di Dio si è incarnato per distruggere le opere del diavolo.
1. Principati e Potestà
È un fatto reale che sin dagli albori del cristianesimo la questione dei poteri di Satana e la sua lotta contro Dio e contro coloro che sono di Dio è stata presente nella stessa rivelazione e nella riflessione cristiana. Infatti, quasi tutti gli scritti del Nuovo Testamento menzionano queste forze, che qui, seguendo l’espressione dell’apostolo Paolo, riassumiamo con le parole principati e potestà.
Chiaramente ed inequivocabilmente, questa realtà è stata menzionata frequentemente e trionfalmente non solo da Cristo ma anche dagli apostoli, e ciò fino a poter dire che forma parte essenziale dell’annuncio apostolico del Nuovo Testamento. Quindi, non riconoscere l’esistenza di questi principati e potestà significa essere contro una parte dell’annuncio apostolico essenziale. Inoltre, il diavolo “sa che egli non è mai tanto forte come quando gli uomini credono che non esiste”.
Perché la negazione dell’esistenza del demonio tende alla negazione assoluta dell’ordine soprannaturale”.
“Chi nega la realtà dell’Incarnazione, necessariamente è portato a negare la realtà del male. Così, ad esempio, il docetismo porta al fideismo e a negare i preamboli della fede, facendo della Redenzione una pura fantasia.
Rendono così apparente il mistero dell’iniquità. O lo disprezzano, facendo pensare agli uomini che è solo per spaventarli e soggiogarli che parlano di quello. Ma la realtà è questa, e [i demoni e i suoi seguaci] continuano con i solo piani. Così, negano il sesso responsabile a nome del gender ed abusano del sesso senza responsabilità. Si dicono astemi del vino, sostituiscono la carne animale con quella vegetale, ma fomentano l’antinatalità e la contraccezione… Ancor più, rendono apparente la necessità della Redenzione anche di ciò che è temporale: la politica, l’economia, la vita sociale, la cultura, l’educazione, i mezzi di comunicazione, l’iconolatria, la musica sacra. Negano la realtà di Satana rendendola un caso in più del docetismo. Lo stesso fanno con l’Anticristo. Lo negano e facendo così lo servono.
Negano il peccato, come nel caso dei protestanti liberali e i modernisti, i quali negavano che, per il peccato, ‘esiste una vera inimicizia tra Dio e gli uomini’. Negano la realtà del fuoco dell’inferno; o del cielo come luogo, dopo la risurrezione dei corpi. Negano la Regalità Sociale di Cristo Re. Sostengono l’amore di Dio per distruggere la giustizia di Dio, negano ciò che è ‘terribile’ nell’esistenza umana. Negano la realtà del fuoco della conflagrazione finale: attendendo e affrettando la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli si dissolveranno e gli elementi incendiati si fonderanno… Rendono apparente il Codice di Diritto Canonico. Negano la malvagità del peccato mortale e così successivamente arrivano a dire che anche l’uomo è pura apparenza, lo stesso per i sacramenti e che anche se la Chiesa è ‘sacramento universale di salvezza’, lo è di una salvezza apparente…”.
Ciò che è certo è che molti sono i seduttori che sono apparsi nel mondo, i quali non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l’anticristo. E che sempre la grande strategia di Satana è provare a non farci credere nella sua esistenza. Ce lo ha fatto notare Santa Faustina dopo la sua visione dell’inferno: “Una cosa ho notato e cioè che la maggior parte delle anime che ci sono, sono anime che non credevano che ci fosse l’inferno”.
Nel Nuovo Testamento ci vengono indicati, in almeno 35 modi, cosa sono questi principati e potestà; rivelando ogni volta qualche aspetto della loro natura, del modo di agire, della loro abbondanza, del loro potere e del loro luogo.
San Giovanni Paolo II insegnava: “Troviamo molti altri nomi che descrivono i suoi nefasti rapporti con l’uomo: Beelzebul o Belial, spirito immondo, tentatore, maligno e infine anticristo. Viene paragonato a un leone, a un drago e a un serpente . Molto frequentemente per designarlo viene usato il nome diavolo, che vuol dire: causare la distruzione, dividere, calunniare, ingannare. E a dire il vero tutto questo avviene fin dall’inizio per opera dello spirito maligno che è presentato dalla Sacra Scrittura come una persona pur asserendo che non è solo: siamo in molti, gridano i diavoli a Gesù nella regione dei Geraseni; il diavolo e i suoi angeli , dice Gesù nella descrizione del futuro giudizio”.
Qualsiasi sia il nome che si dà a questi spiriti, bisogna dire che tutti loro corrispondono alle innumerevoli forze di Satana e che a lui sono subordinati e lavorano dispiegando il suo potere.
Dai suoi nomi, possiamo dedurre che Satana -e i suoi seguaci- hanno varie caratteristiche.
Il suo luogo essenziale è il ‘cielo’ umano. Cioè, essendo il principe di questo mondo, la sua aspirazione è farci credere che non c’è altro mondo e così chiude l’uomo nell’immanenza.
Sono contro Dio: leggiamo nella lettera di Giuda che gli angeli non conservarono la loro dignità ma lasciarono la propria dimora. Questo significa che, sebbene essi devono, prima e dopo, la loro potenza a Dio, si sono convertiti in arbitrari ed autonomi, ed ancor più, in autonomi e ostinati. Pertanto, ora utilizzano il loro potere come se fosse potere proprio. Sono -o pretendono di essere nel proprio operare- autonomi. La loro essenza è la ribellione e l’autonomia, proclamata in quel non serviam della loro insurrezione contro Dio. Cercano di affermare il loro potere, dominare come fosse un potere autonomo.
Operano impadronendosi del mondo e dell’uomo, per manifestare in loro e per mezzo di essi la loro natura di potere. “Secondo la Sacra Scrittura, e specialmente il Nuovo Testamento, il dominio e l’influsso di satana e degli altri spiriti maligni abbraccia tutto il mondo. […] L’azione di satana consiste prima di tutto nel tentare gli uomini al male, influendo sulla loro immaginazione e sulle loro facoltà superiori per volgerle in direzione contraria alla legge di Dio”.
“Non è escluso che in certi casi lo spirito maligno si spinga anche ad esercitare il suo influsso non solo sulle cose materiali, ma anche sul corpo dell’uomo, per cui si parla di ‘possessione diabolica’. Non è sempre facile discernere ciò che di preternaturale avviene in questi casi, né la Chiesa accondiscende o asseconda facilmente la tendenza ad attribuire molti fatti a interventi diretti del demonio; ma in linea di principio non si può negare che nella sua volontà di nuocere e di condurre al male, satana possa giungere a questa estrema manifestazione della sua superiorità”.
Si impadroniscono anche della natura per stampare in essa il loro sinistro ‘influsso’, costringendo il pagano a cadere vittima della sua tenebrosa legge che conduce alla morte.
Si impadroniscono anche della vita storica: tanto che certe situazioni o istituzioni storiche arrivano ad essere il luogo, lo spazio, il mezzo e lo strumento di quei poteri. Ad esempio, San Paolo afferma che fu Satana ad impedirgli due volte di visitare la comunità di Tessalonica per confortarla nelle tribolazioni: abbiamo desiderato una volta, anzi due volte, proprio io Paolo, di venire da voi, ma satana ce lo ha impedito. La combinazione di determinate circostanze e relazioni sembra qui come satanicamente determinata. In esse e per esse opera Satana.
“Tutto il mondo giace sotto il potere del maligno. Alludono anche alla presenza di satana nella storia dell’umanità, una presenza che si acuisce man mano che l’uomo e la società si allontanano da Dio. L’influsso dello spirito maligno può ‘celarsi’ in modo più profondo ed efficace: farsi ignorare corrisponde ai suoi ‘interessi’. L’abilità di satana nel mondo è quella di indurre gli uomini a negare la sua esistenza in nome del razionalismo e di ogni altro sistema di pensiero che cerca tutte le scappatoie pur di non ammetterne l’opera.” Per questo, possiamo dire che “penetrando nel mondo e nell’esistenza umana per esercitare il suo potere per mezzo di essa, queste potenze allo stesso tempo si occultano in questo mondo e nell’esistenza umana. O se vogliamo: mentre esse e il loro potere si manifestano in e per mezzo degli uomini, degli elementi e degli strumenti, simultaneamente si ripiegano in se stesse, rimanendo mascherate. Il mascherare la loro presenza appartiene essenzialmente alla loro natura”.
Il Ven. Arcivescovo Fulton Sheen in un messaggio radiofonico del 1947 parla proprio di questo avvertimento, datoci anche da San Giovanni Paolo II, sulla capacità dello spirito maligno di ‘celarsi’ e passare inosservato. Diceva Fulton Sheen: “Nostro Signore ci ha detto che il diavolo, l’anticristo, gli assomiglierà molto, tanto da arrivare ad ingannare anche gli eletti […], verrà travestito da ‘grande umanitario’; parlerà di pace, prosperità, abbondanza, non però come mezzi che ci conducono a Dio ma come fini in se stessi. Scriverà libri su un’idea nuova di Dio che si adegua al modo nel quale vive la gente; indurrà alla fede nell’astrologia per rendere responsabile dei peccati non la volontà ma le stelle; spiegherà la colpa psicologicamente come un erotismo inibito; farà che gli uomini si nascondano dalla vergogna se sentono dire dai suoi simili di non essere ‘aperti’ e ‘liberali’; [il maligno] sarà ‘tanto aperto di mente’ che identificherà la tolleranza con l’indifferenza ed il bene con il male, la verità con l’errore; disseminerà la bugia che l’uomo non sarà mai migliore se la società non migliora e farà che l’egoismo alimenti la prossima rivoluzione; fomenterà la scienza ma solo affinché l’industria delle armi usi una meraviglia della scienza per distruggerne un’altra; promuoverà più divorzi sotto il falso pretesto che avere un’altra/o compagna/o sia vitale; incrementerà il romanticismo per il romanticismo e diminuirà l’amore per la persona; invocherà la religione per distruggere la religione; parlerà perfino di Cristo e dirà che è l’Uomo più grande mai esistito; dirà che la sua missione è liberare l’uomo dalla servitù della superstizione e del fascismo ma, tuttavia, mai li definirà. […] Tra tutto il suo apparente amore per l’umanità e le sue chiacchiere sulla libertà e l’ugualità, [l’anticristo] avrà un gran segreto che non vorrà raccontare a nessuno: lui non crederà in Dio. Perché la sua religione sarà la fratellanza senza la paternità di Dio…”
Suona familiare, no? Solo per illustrare, menziono le statistiche registrate dalla compagnia americana Pew Research Center lo scorso ottobre del 2018: il 33% dei cattolici negli Stati Uniti crede nell’astrologia, il 36% nella reincarnazione e il 46% nei poteri paranormali o sensitivi (psychics) . Inoltre, il 76% dei cattolici in questo paese vogliono che la Chiesa permetta gli anticoncezionali in modo deliberato, il 61% vuole si permetta alle coppie di convivere senza essere sposate in Chiesa e ricevere la comunione, il 62% vuole si permetta ai divorziati e risposati senza annullamento di ricevere la comunione, e il 46% vuole che si riconoscano le unioni omosessuali come matrimoni.
Neanche le prediche cristiane sfuggono alle forze del maligno. Per questo è valido qui l’avvertimento dell’Apostolo dei gentili: Quei tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo. Non c’è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce. Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori si travestono da ministri di giustizia; la loro fine sarà secondo le loro opere. Nella sua Prima Lettera a Timoteo si legge: Lo Spirito dichiara apertamente che negli ultimi tempi alcuni si allontaneranno dalla fede, dando retta a spiriti menzogneri e a dottrine diaboliche. La stessa ammonizione ci viene fatta dall’Apostolo San Giovanni circa i falsi profeti cristiani che sono utilizzati dallo spirito dell’anticristo: non crediate a ogni spirito. Perché esiste una sapienza terrena, animale e diabolica, che si scontra con la sapienza che scende dall’alto. In modo tale che, “anche la dottrina cristiana, circostanziatamente, può essere al servizio del potere del male”.
Questi principati e potestà, inoltre, si manifestano come maestri della cultura della morte, della tentazione, del peccato, della bugia: accusatori dei fratelli. Per questo spiegava San Giovanni Paolo II: “Satana è distruttore della vita soprannaturale che Dio sin dall’inizio aveva innestato in lui e nelle creature, fatte a immagine di Dio: gli altri puri spiriti e gli uomini; satana vuol distruggere la vita secondo la verità, la vita nella pienezza del bene, la soprannaturale vita di grazia e di amore”.
Tutto questo modo di agire, secondo il mio punto di vista, è stato descritto molto bene dal filosofo argentino Dr. Alberto Caturelli: “In Satana il peccato trova la sua origine e, come il male, non ha natura, è la negazione dell’essere, ovvero, la bugia radicale; con il peccato ebbe inizio la negatività nella storia che, come una natura seconda, opera con l’anti-Yahvè o anti-Creatore provando a portare al nulla l’essere. Per questo nel demonio non c’è verità e vuole cambiare la verità di Dio con la menzogna; se pensiamo che la verità di un essere è la sua conformità con l’idea divina, Satana vuole cambiare questa Idea nel suo opposto: la bellezza nella bruttezza, la verità nella menzogna, la bontà nella malizia, la luce nelle tenebre, l’essere, quindi, nel nulla; si tratta, quindi, di un’inversione dei trascendentali, una specie di demenza ontologica che ha posto nell’interiorità della storia la sua incoercibile tendenza al non-essere. Visto che la regola di tutta la verità è il Verbo, il demonio non solo pecca dal principio ed è padre della menzogna ma è anche, per lo stesso motivo, ‘verbicida’.
[…] Satana odia l’ordine (che è il suo contrario) e mette in tutto ciò che può il disordine radicale. […] al Regno di Dio lui oppone il proprio ‘regno’, regno di negatività i cui membri sono tutti quelli che gli sono soggetti per il peccato; mentre i membri vivi del Corpo Mistico sono uniti dalla carità, i desolati membri dell’anti-Corpo satanico sono ‘sommati’ dall’odio soprannaturale. […] Così, colui che pecca dal principio ed è omicida dal principio, il padre della menzogna (capo dell’anti-Corpo Mistico) e mediatore della morte, è per essenza, colui che si stabilisce nel mondo; in quanto ‘mondo’ significa lo stesso ambiente di peccato in cui si assolutizza ciò che è finito e si nega la trascendenza, lui è il principe di questo mondo che induce gli uomini al male auto-distruttivo. Conseguentemente, Satana odia non solo la trascendenza ma tutto ciò che è sacro; nel linguaggio di oggi, possiamo dire che è il dio dell’immanenza e il dio della secolarizzazione posto che, in quanto Avversario, deve fare del ‘secolo’, del ‘mondo’, un assoluto non legato a Dio ma autosufficiente. In questo senso, senza nessun dubbio dobbiamo dire che il demonio induce, suggerisce, l’immanentismo totale della vita, il secolarismo autosufficiente e la desacralizzazione di tutto ciò che è.
Come si può vedere, il mondo, questo mondo chiuso in se stesso, questo secolo, il nostro, ma nell’immanenza di se stesso, costituisce l’impero di Satana o il contro-Regno che prova ad affiancarsi definitivamente al mondo. Coerentemente con quanto detto, Satana, così come nega la Creazione (è infatti l’anti-Creatore) vuole negare Dio trascendente risolvendo tutto nell’immanenza del mondo; è il dio della secolarità totale, della desacralizzazione assoluta e, per questo, come un potere sotterraneo e demolitore, prova da una parte a soffocare tutta l’opera soprannaturale buona e, dall’altra, a condurre l’uomo al proprio annichilamento”.
2. Gesù Cristo e le potestà maligne
Lungo il corso della vita di Nostro Signore si è svolta un’infaticabile ed ininterrotta lotta contro l’essenza del male. Questa battaglia di Gesù contro la potente natura del male, si manifesta nelle numerose narrazioni riguardanti espulsioni di demoni.
Gesù ordina ai demoni di uscire ed essi gli obbediscono. Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi ed essi se ne vanno?. Si tratta della parola del potere di Dio, che Gesù esercita nella sua parola.
Così, il Verbo Incarnato nella sua obbedienza al Padre, che allo stesso tempo significa la sua abnegazione per gli uomini, ha manifestato totalmente il fondamento del potere che fa cedere i demoni. Perché è l’amore sacrificale di Gesù che lo ha portato a morire in croce vincendo lo spirito egoista. È lì che giunse alla sua pienezza la potenza dell’amore obbediente a Dio, che priva del potere gli stessi demoni, del loro preteso potere autonomo che è per essenza disobbediente. Lì, nella passione e morte di Gesù Cristo preparata per i demoni e per gli uomini da loro istigati, la prolungata tirannia di Satana è naufragata impotentemente nell’amore obbediente. Nel corpo di Gesù Cristo che è morto in croce fu uccisa ogni autogiustificazione degli uomini e lo spirito arbitrario che li anima. Nella croce di Gesù è stato distrutto il potere delle potenze grazie all’indistruttibile potere dell’amore.
Questo amore di Cristo non terminò con la sua morte, perché di fatto Egli risuscitò dai morti, dove era disceso. Così che il Padre lo innalzò al di sopra di ogni principato e autorità, di ogni potenza e dominazione e di ogni altro nome che si possa nominare non solo nel secolo presente ma anche in quello futuro. Pertanto, possiamo affermare che in Gesù Cristo morì ogni spirito di potere autonomo e che in Gesù Cristo obbediente a Dio -risorto tra i morti, che salì al cielo e siede alla destra di Dio- trionfa il potere di Dio su tutte le potenze maligne.
Di conseguenza, certissimamente possiamo affermare -e questo riveste particolare importanza tanto per ognuno di noi quanto per tutti i membri dell’Istituto- che non c’è alcun potere che possa qualcosa contro Dio e contro le opere di Dio. Perché ogni potere autonomo trema davanti a Dio. Ciò implica il fatto che noi non dobbiamo ‘rimpicciolire’ o ‘cambiare’ o ‘ridurre’ i nostri ideali, ed ancor meno piegarci davanti a qualsiasi altro potere che non sia quello di Cristo venuto nella carne. C’è di mezzo la promessa di Cristo ed in gioco la nostra salvezza: Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.
È così vero ciò, che anche se ci toccasse vivere nel tempo dell’Anticristo, e a maggior ragione, non dovremmo dimenticare che il nostro ideale e tutto il nostro lavoro missionario ed apostolico deve mirare al fatto che Cristo regni. Agire in altro modo sarebbe segno chiaro di una certa apostasia nella fede, perché sarebbe dimenticarsi del fatto che bisogna che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi come insegna San Paolo.
“La fede della Chiesa infatti ci insegna che la potenza di satana non è infinita. Egli è solo una creatura, potente in quanto spirito puro, ma pur sempre una creatura, con i limiti della creatura, subordinata al volere e al dominio di Dio. Se satana opera nel mondo per il suo odio contro Dio e il suo regno, ciò è permesso dalla divina Provvidenza che con potenza e bontà dirige la storia dell’uomo e del mondo. Se l’azione di satana certamente causa molti danni -di natura spirituale e indirettamente di natura anche fisica- ai singoli e alla società, egli non è tuttavia in grado di annullare la definitiva finalità cui tendono l’uomo e tutta la creazione, il Bene. Egli non può ostacolare l’edificazione del regno di Dio, nel quale si avrà, alla fine, la piena attuazione della giustizia e dell’amore del Padre verso le creature eternamente ‘predestinate’ nel Figlio-Verbo, Gesù Cristo. Possiamo anzi dire con san Paolo che l’opera del maligno concorre al bene e che serve a edificare la gloria degli eletti”.
“Ovviamente, il trionfo di Gesù Cristo risorto e crocifisso ed elevato al potere di Dio al di sopra di tutte le potenze, rimane per ora occulto e, in questo senso, non è tuttavia definito in ciò che concerne il mondo. La sottomissione e l’impotenza delle potenze, così come lo stesso Signore elevato al di sopra di esse, sarà manifesta e definitiva, come tale, per gli uomini, nella parusia di Gesù Cristo, nella sua venuta visibile e definitiva, nella sua presenza come Signore.
Occorre sottolineare qui che ciò implica che, fino ad allora, anche i poteri possono sempre essere lanciati di nuovo al di là della dimensione occupata da Cristo sulla terra, del corpo di Cristo, la Chiesa, e sono obbligati a cedere. Quando si dice che in Gesù Cristo le potenze sono state private del potere solo provvisoriamente e che questa provvisoria caduta sarà manifesta nell’avvenire di Gesù Cristo, non bisogna capire che di conseguenza non è cambiato nulla in questo senso nel presente o per il futuro. Perché è cambiato non solo qualcosa ma tutto. È cambiato ciò che è decisivo. La vittoria è stata conseguita, e le potenze sono state vinte. La vittoria (per il nostro bene!) è stata ottenuta da Dio in Gesù Cristo per noi. Sicuramente anche noi dobbiamo rimanere in Gesù Cristo e perseverare nella sua vittoria sin d’ora, vivere in questa vittoria. Dobbiamo vivere in Cristo Gesù la sua vittoria ottenuta per noi”.
Questa è la grande certezza della fede cristiana: il principe di questo mondo è stato giudicato; e il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo. Infatti, Cristo crocifisso e risorto si è rivelato come il ‘più forte’ che ha vinto ‘l’uomo forte’, il diavolo, e lo ha spodestato.
“Su questa solidità si deve fondare la nostra spiritualità che deve fortificarsi con le prove, nobilitarsi con le tribolazioni, perfezionarsi con le persecuzioni, essere irremovibile davanti a tutte le furie dell’inferno scatenate, anche nel caso in cui ci toccasse vivere nei tempi dell’Anticristo… seguiamo a Colui che oggi come ieri ha ogni potere, per tanto non c’è posto per nessuna paura e nulla ci può spingere a rinunciare alla verità rivelata e all’amore di Cristo”. Noi possiamo e dobbiamo difenderci dai poteri impotenti del male. Più ancora: “Abbiamo bisogno di religiosi convinti non solo di possedere per grazia di Dio il potere di resistere al demonio, ma anche di poterlo esorcizzare”.
Non possiamo, comunque, negare la virulenza dello spirito del male, che rende in un certo modo sempre più violenta la nostra lotta. Ciò, secondo San Luigi Maria Grignion di Montfort, a causa del fatto che “il diavolo, ben sapendo che gli resta poco tempo, per trarre a rovina le anime, raddoppia ogni giorno i suoi sforzi e i suoi attacchi”. H. Schilier descrive questo come la ‘rabbia’ e la ‘violenza’ delle potestà maligne, che accrescono quando percepiscono che, per il loro essere creaturale, non possono scappare dalla causalità universale di Dio… e ancor più, che nella loro lotta e nel loro odio contro Dio e contro coloro che sono di Dio, alla fine, contribuiscono agli altissimi fini per i quali Dio, nella sua Provvidenza, permette loro di operare, facendo in modo che convivano fino alla fine dei tempi il grano e la zizzania. Per questo motivo, alla fine dei tempi questa rabbia e questa violenza si incrementeranno.
Pertanto, diviene assolutamente indispensabile seguire il paterno ed urgente monito di San Paolo agli Efesini: Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche. Sapendo sempre che la lotta si concluderà con la definitiva vittoria del bene.
Il rivestirsi con le armi di Dio non è altro che l’appoggiarsi ed abbandonarsi nella verità, la giustizia, la pace, la speranza, la Parola di Dio e tra esse, come fondamento permanente, nella fede, che è lo scudo con il quale non solo possiamo essere preservati dalle frecce infiammate del maligno ma anche ridurre ed estinguere il loro ardore.
Per questo motivo il nostro diritto proprio ci esorta vivamente a chiedere “una fede piena di sollecitudine nel rifiutare l’errore percepito anche attraverso le più deboli apparenze, piena di zelo ardente nel propagarla, ma senza amarezze né asprezze; una fede penetrante che vede tutte le cose alla luce della rivelazione, sub specie aeternitatis, elevando l’anima ai piani soprannaturali di Dio; una fede eroica come quella dei santi dell’Antico Testamento, che trionfa sul mondo e sul male, che costruisce cose grandi, che illumina la vita e le dà senso, che rafforza, incoraggia, conforta ed esclude la paura”.
Questo perché la battaglia contro il diavolo, fondamentalmente, ha il suo appiglio in ognuno di noi. Pertanto, ognuno deve respingere ed espellere lo spirito del maligno rifiutandolo categoricamente e fortificando, allo stesso tempo, in sé, lo spirito di Cristo.
“Il Nuovo Testamento ci rivela più volte che la battaglia contro le potenze, proprio perché è allo stesso tempo lotta contro il peccato, è tremendamente difficile. Se la giustizia, la verità, la pace e, in ultima analisi, la salvezza, deve prevalere sull’ingiustizia, la menzogna, la mancanza di pace e la perdizione, che operando con le potenze e con il peccato, determinano questo mondo e la vita degli uomini da Adamo, questo può succedere solo sotto l’azione delle vittime e alla fine per mezzo del sacrificio. Ciò fu realizzato in modo patente e convertito in modello, nel sacrificio di Cristo che è imitato e riprodotto in ogni piccolo sacrificio nel quale ognuno si abbandona alla giustizia e alla verità manifestate in Cristo. E contro il sacrificio il nemico è impotente. In lui non si trova più alcun punto d’appoggio né alcun aiuto alla sua natura e alla sua imposizione tirannica. Nel sacrificio si vede calpestato, come se non esistesse assolutamente più, come, di fatto, non esiste più per coloro che, per amore di Dio, assumono su di sé il sacrificio”.
Questo è l’esempio che riceviamo dai martiri di tutti i tempi. La loro apparente sconfitta, anche se agli occhi del mondo sembra reale, è senz’altro un trionfo. Poiché mediante i loro sacrifici conquistano cuori, ambienti, città intere, nelle quali si pone fine al dominio del diavolo ed inizia il regno di Cristo.
Ancor più: per la vittoria sulle potenze, che inizia nella fede, continua nelle buone opere e si completa nella testimonianza che si dà soffrendo per Cristo, svolge un ruolo di somma importanza la preghiera. Lo stesso Verbo Incarnato ci ha dato l’esempio quando ci ha insegnato a chiedere: liberaci dal male e quando pregando al Padre per i discepoli disse: che tu li preservi dal maligno.
Ogni martedì, quando preghiamo la compieta, leggiamo l’esortazione dell’Apostolo Pietro: Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede. Da ciò si deduce:
Temperanza che in questo caso fa riferimento “all’assenza di illusioni, che prende in considerazione il demonio e i suoi poteri e pertanto la situazione della tentazione e della sofferenza di questo mondo, preparata da lui, ma che non teme né lui né il pericolo del mondo da lui dominato”.
Vigilanza che in questo contesto implica un’attenzione crescente ed instancabile verso gli stratagemmi di questo spirito e, pertanto, l’attenzione tesa e serena ai veri avvenimenti di questo mondo.
Per tutto quanto precedentemente detto, diventa di capitale importanza un discernimento spirituale costante, “per accettare e assecondare i movimenti dello Spirito Santo e rifiutare quelli dello spirito cattivo” . “Solo uno sguardo aperto e penetrante, che Dio concede, conosce la frequente complessa frontiera tra i cattivi e buoni spiriti ed è capace di attraversare la nebbia creata intenzionalmente dallo spirito cattivo”.
3. Una sola ma irriconciliabile inimicizia
Vorrei aggiungere ora un mezzo in più per resistere a questi principati e potestà. È un mezzo, per noi, molto alla mano e che dobbiamo afferrare ogni volta di più. Un mezzo potentissimo: la devozione a Maria Santissima.
Perché, come spiega San Luigi Maria: “Dio ha fatto e preparato una sola ma irriconciliabile inimicizia, che durerà ed anzi crescerà sino alla fine: l’inimicizia tra Maria, sua degna Madre, e il diavolo, tra i figli e servi della Vergine santa e i figli e seguaci di Lucifero. Pertanto, la nemica più terribile del diavolo che Dio abbia mai creata, è Maria, sua santa Madre”.
È tanto vero questo che la nostra Madre Purissima ha “tanta abilità per scoprire la malizia di quell’antico serpente, tanta forza per vincere, abbattere e schiacciare quell’empio orgoglioso, che il demonio la teme, non solo più di tutti gli angeli e gli uomini, ma, in certo qual senso, più di Dio stesso”.
Il Santo ci fa notare che “Dio non ha costituito soltanto una inimicizia, ma delle inimicizie; l’una tra Maria e il demonio, l’altra tra la stirpe della Vergine santa e la stirpe del demonio. In altre parole, Dio ha posto inimicizie, antipatie e odi segreti tra i veri figli e servi della Vergine santa e i figli e schiavi del demonio. Non si amano tra loro, non c’è intesa tra loro!
I figli di Belial, gli schiavi di Satana, gli amici del mondo – che è la stessa cosa! – hanno sempre perseguitato e continueranno più che mai a perseguitare quelli e quelle che appartengono alla santissima Vergine. […] Ma l’umile Maria riporterà sempre vittoria su quel superbo, e vittoria così grande, che riuscirà perfino a schiacciargli il capo, dove si annida il suo orgoglio. Ne svelerà sempre la malizia serpentina, ne sventerà le trame infernali, ne manderà in fumo i diabolici disegni e difenderà sino alla fine dei tempi i suoi servi fedeli da quelle unghie spietate.
Ma il potere di Maria su tutti i demoni risplenderà in modo particolare negli ultimi tempi, quando Satana insidierà il suo calcagno, cioè i suoi poveri schiavi e umili figli che lei susciterà per muovergli guerra. Questi saranno piccoli e poveri secondo il mondo, infimi davanti a tutti come il calcagno, calpestati e maltrattati come il calcagno lo è in confronto alle altre membra del corpo. In cambio saranno ricchi di grazia divina, che Maria comunicherà loro in abbondanza, grandi ed elevati in santità davanti a Dio, superiori ad ogni creatura per lo zelo coraggioso, e così fortemente sostenuti dall’aiuto di Dio, che con l’umiltà del loro calcagno, uniti a Maria, schiacceranno il capo del diavolo e faranno trionfare Gesù Cristo”.
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Cari tutti:
Nel mondo, l’espansione, apparentemente incontenibile, del nemico, è una grave realtà, visibile nella crescita della menzogna, delle nuove eresie, del terrorismo, delle guerre, nella perversione che alcuni esercitano sugli innocenti etc. È evidente che noi non possiamo essere esonerati da questa espansione e che dobbiamo essere coscienti e preparati perché queste insidie ci vengono e verranno presentate, forse in modo sempre più veemente, se siamo fedeli, come fu una costante nella vita dei santi.
Comunque, il Verbo Incarnato continua a dirci: Andate, ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi. Insiste Nostro Signore: Andate…, avvertendoci dei pericoli che incontreremo. Ma, a sua volta, ci assicura che se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo; perché tutto ha posto sotto i suoi piedi. Quindi, il trionfo è di Dio e “il suo trionfo è il nostro trionfo, la sua vittoria è la nostra vittoria”, e da ciò deve emanare una serena allegria.
Non possiamo ignorare che “verrà, dunque, un tempo in cui gli uomini si separeranno dalla verità e si compiaceranno nella iniquità, un tempo in cui la maggioranza non avrà una fede autentica in Gesù Cristo. La sicurezza che un giorno si verificherà questa apostasia universale deve indurci a non legarci al carro trionfale di nessun movimento o ideologia che si formi al margine di Cristo, anche se pare che la segua il mondo intero. Noi dobbiamo seguire sempre Cristo. E anche se i nemici sembrassero in maggioranza dobbiamo dire: ‘siamo circondati da tutte le parti, non li lasciamo scappare’”.
È vero che: “siamo profeti inermi, disarmati, abbiamo solo armi spirituali”. Ma è anche vero che Cristo è Dio ed è Re ed è Giudice e che quando siamo deboli, è lì che siamo forti. E nulla può impedire al Signore di salvare con molti o con pochi e solitamente dà la vittoria con pochi.
Quindi, non siamo meramente spettatori, partecipiamo attivamente a questa lotta perché come diceva Nostro Signore: Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. Vale anche per noi l’esortazione del profeta: Ascoltatemi, esperti della giustizia, popolo che porti nel cuore la mia legge. Non temete l’insulto degli uomini, non vi spaventate per i loro scherni; poiché le tarme li roderanno come una veste e la tignola li roderà come lana, ma la mia giustizia durerà per sempre, la mia salvezza di generazione in generazione.
In questa lotta quotidiana non dimentichiamo quella frase famosa di San Vincenzo Ferrer che ci ricorda: “…[è] vostra [la] mia Madre benedetta per essere per voi Madre attenta e compassionevole; vostra è la terra affinché in essa possiate servirmi, vostro il cielo giacché lì andrete; vostri i demoni e gli inferni affinché li calpestiate come schiavi e carcere”.
Che la Vergine Santissima, Regina di tutto il creato, vi benedica e vi protegga sempre.
Vi mando un grande abbraccio.
Nel Verbo Incarnato,
P. Gustavo Nieto, IVE